Il corso presenta le principali teorie e scuole di pensiero dell’antropologia inserendole nel contesto socio-politico in cui sono maturate, problematizzando la nozione di differenza e la costruzione storica dell’interesse etnografico. Verranno esaminate le correnti evoluzioniste (Tylor, Morgan), il diffusionismo, il particolarismo storico di Boas, le prime esperienze di ricerca sul campo, la scuola sociologica francese (Durkheim, Mauss), l’antropologia culturale americana (Kroeber, Benedict, Mead), l’antropologia funzionalista britannica (Malinowski, Radcliffe-Brown), e le sue evoluzioni critiche (Leach, Gluckman), lo strutturalismo (Lévi-Strauss), l’antropologia marxista, l’antropologia in Italia, l’antropologia post-moderna e le istanze più recenti sulle ontologie native.
Una parte del corso approfondirà il rapporto tra antropologia e storia attraverso la nozione di credenza. In particolare le lezioni si soffermeranno sulla razionalità e i sistemi di credenze riguardo la costruzione del corpo e della malattia e sul ruolo della dimensione storica e coloniale nella definizione di questi, sulla logica simbolica e le implicazioni sociali e culturali.
In particolare si discuteranno estesamente i seguenti temi: principali scuole del pensiero antropologico in prospettiva storica e critica (4 CFU), concetti fondamentali della teoria antropologica (2 CFU), il rapporto tra antropologia e storia attraverso la nozione di credenza con presentazione dei testi in programma di esame (3 CFU).

Durante lo svolgimento del corso è particolarmente valorizzata la partecipazione delle/degli studenti attraverso considerazioni critiche a partire da casi specifici e dalla letteratura in oggetto. Le lezioni saranno svolte in presenza, in italiano. Le lezioni frontali saranno intervallate da discussioni collegiali in modo da favorire la partecipazione di tutte/i, anche attraverso saggi distribuiti in classe da leggere e commentare assieme. L’esposizione dei singoli saggi e la partecipazione in classe rappresentano un primo momento di valutazione che contribuirà al giudizio formulato in sede di esame orale finale, nella misura del 30 %.
La frequenza è altamente gradita.